Protesi al ginocchio stampata in 3D: primo intervento al mondo realizzato all’Humanitas con il dr. Iacono

Protesi ginocchio 3D personalizzata: intervento chirurgico Humanitas dr. Iacono. Benefici operazione e riabilitazione
La chirurgia ortopedica ha appena fatto un nuovo passo verso il futuro grazie al primo intervento al mondo di impianto di protesi totale di ginocchio personalizzata e stampata in 3D.
L’artroplastica è stata effettuata presso l’Istituto Humanitas, da sempre all’avanguardia nella ricerca scientifica e nelle innovazioni. Nel team guidato dal professor Maurilio Marcacci erano presenti anche il dr. Francesco Iacono e il dr. Tommaso Bonanzinga.
La paziente, una donna di 58 anni già sofferente da tempo di dolori al ginocchio a causa di numerosi infortuni e operazioni, sta bene ed è stata dimessa in breve tempo.
Andiamo ora a scoprire qualcosa di più sulle tecnologie utilizzate per la realizzazione di questa protesi in 3D e sui benefici di questa tipologia di intervento sia in fase operatoria sia in fase di riabilitazione.
Protesi totale di ginocchio in 3D: quali tecnologie sono state impiegate?
Questo importantissimo balzo verso il futuro della chirurgia ortopedica e della medicina in generale è dovuto alla collaborazione tra i chirurghi del Centro per la Ricostruzione Articolare dell’Humanitas e la startup Rejoint, specializzata proprio nella creazione di novità tecnologiche riguardanti il campo dell’artroplastica totale di ginocchio.
La protesi è stata stampata in tecnologia 3D in una lega di cromo cobalto in base alle caratteristiche e ai parametri anatomici della paziente rilevati dalla Tac e dalla risonanza magnetica del ginocchio.
Inoltre, sulla ricostruzione computerizzata in 3D della geometria articolare e un avanzato sistema di algoritmi è stato effettuato un planning preoperatorio interattivo, decisivo per facilitare il corretto posizionamento della protesi.
Protesi 3D al ginocchio: quali sono i vantaggi?
Questa protesi, essendo personalizzata, potrebbe garantire numerosi vantaggi. Con le protesi attualmente impiantate, il chirurgo si trova spesso, a causa delle limitate misure delle componenti a disposizione, a dover adattare l’anatomia del ginocchio alla protesi da impiantare: molti impianti finiscono così per risultare un po’ più grandi o più piccoli del ginocchio del ricevente.
Un limite, questo, che può portare ad alcune problematiche nel periodo post operatorio: sfregamento fra dispositivi e tendini e tessuti molli, infiammazione o dolore, che rendono insoddisfacente il risultato clinico pur in presenza di un impianto ben posizionato. Con la protesi personalizzata che viene stampata, grazie alla tecnologia in 3D, sull’anatomia del ginocchio, queste problematiche potrebbero essere dunque eliminate completamente con benefici per il paziente.
Riabilitazione: che cosa accade dopo l’operazione chirurgica?
Questa tecnologia è in grado di migliorare sia la qualità dell’intervento chirurgico sia il periodo successivo alla dimissione del paziente. Il monitoraggio delle condizioni di quest’ultimo, infatti, può essere effettuato pure grazie a un tutore sensorizzato.
Questo tutore sensorizzato trasmette in remoto informazioni al chirurgo o al fisioterapista e fa sì che ci sia un continuo aggiornamento via app. In questo modo, eventuali problemi vengono scoperti con immediatezza e si può intervenire tempestivamente.
A presto con altre news e nuovi aggiornamenti!
A proposito di novità legate al ginocchio, ecco a voi infine l’articolo sull’infiltrazione di cellule mesenchimali.
Dr. Francesco Iacono (Humanitas Milano e Rozzano, Centro Ruffolo Cosenza, Casa Toniolo Bologna)
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